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La Storia
Dagli anni venti svetta nel centro città conferendo a Terni, città dall’urbanistica ferita dalla Grande Guerra un respiro di storicità andato perduto con molti altri siti che erano disseminati nel territorio prima dei tragici bombardamenti.
Il Palazzo delle Poste, nell’immaginari della cittadina umbra è il presidio d’appartenenza ad una storia ampia, vissuta e ricostruita tramite i racconti dei più anziani senza il supporto dei luoghi che ne caratterizzarono le sorti; colpa delle bombe che sono piovute piovute su Terni 72 anni fa.
Baluardo culturale della città e trincea della sopravvivenza alle ferite di guerra, il Palazzo progettato da Cesare Bazzani è stato completato nel 1936.

Cesare Bazzani: storia dell’architetto più prolifico del ‘900
Cesare Bazzani è stato un architetto e ingegnere romano; ha vissuto ed operato nel ‘900, raggiungendo il massimo dell’operatività nell’epoca fascista. Bazzani ha firmato molti progetti nel territorio di Terni; tra gli interventi di edilizia più conosciuti e caratteristici: la Palazzina Alterocca (1901-1903), il Palazzo Pontecorvi (1902-1916), Villa Fongoli (1903), la Regia Scuola Industriale (1915-1926), il Palazzo delle Poste (1918-1936), la Palazzina Manni (1919-1923), la chiesa di sant’Antonio (1923-1935), Villa Bazzani (1928-1936), il Palazzo della Provincia (1930-1936), l’edificio dell’INFPS (1932-1934) e l’Albergo Beta (1935-1936), nonché il complesso di Galleto (1927) nei pressi della cascata delle Marmore. Suo è anche il Palazzo delle Poste e dei Telegrafi di Rieti, in via Garibaldi (1934). Proprio nella città di Terni e in particolare nell’Archivio di Stato è conservato l’archivio dei progetti dell’architetto.

Il Palazzo Oggi
Vivacità, innovazione e studio critico della città, sempre con l’occhio acceso sulla tradizione e la storia cittadina. Si potrebbe condensare così l’intento che pervade le numerose attività che muovono le stanze di Palazzo Bazzani, ribattezzato PalaSì.
Il Palazzo è stato completamente ristrutturato con un intervento studiato e mirato e, oggi, ospita la sede centrale operativa dell’azienda PagineSì! presieduta Da Sauro Pellerucci.
Nel 2009 l’ente Poste Italiane, che possedeva lo storico palazzo, ha messo in vendita il palazzo che è stato acquisito dall’imprenditore Sauro Pellerucci, fondatore di PagineSì!.